Capitalismo e Liberazione Animale: È ora di parlarne – VL Deep Hour Ep. 3

Argomenti trattati:
– 1:50 Organizzazioni vegan e finanziamenti segreti
– 11:23 Logiche di profitto delle aziende “vegan” come Oatly
– 15:34 Crescita delle aziende “vegan” e validità del messaggio
– 26:10 Collegamento tra capitalismo e specismo
– 33:29 Come le organizzazioni strutturate limitano gli/le attivist*
– 36:36 Perchè è importante ragionare sui propri obiettivi in quanto attivist*
– 50:04 In che modo una struttura gerarchica limita l’attivismo
– 1:05:58 Q&A

Per approfondire le vicende di AV vi suggeriamo questi due video:
https://www.youtube.com/watch?v=wECfy2hErbI&t=8s />- https://www.youtube.com/watch?v=Z3qtDC_Z2wQ /><br />Benvenut* alla terza puntata di “Veganismo Logico Deep Hour”, un nuovo programma del nostro podcast nel quale trattiamo gli argomenti più attuali legati al mondo dell’antispecismo e della liberazione animale. Ogni settimana saremo live qua su YouTube per registrare la puntata assieme a voi e rispondere a qualche domanda. La puntata verrà in seguito caricata sul nostro Podcast “La Scelta Logica Podcast”.

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12 Risposte a “Capitalismo e Liberazione Animale: È ora di parlarne – VL Deep Hour Ep. 3”

  1. Il problema, secondo me, è che si parla troppo di veganismo e quasi per nulla di antispecismo. Non bisogna fare l'errore di pensare che le due cose siano sinonimi, perché non lo sono. Il veganismo si "basa" su una visione antispecista, che come avete già detto non è chiara: se ancora non esiste una teoria coerente di specismo e quindi di ANTIspecismo, su cosa si fonda esattamente il veganismo? Risulta semplicemente essere una filosofia che porta qualcuno ad astenersi da tutto ciò che proviene dallo sfruttamento animale e si fa l'errore, prendendo solo quest'ultima parte, di pensare che semplicemente agendo in questo modo si ottenga qualcosa. Per non parlare dell'enorme peso che si da alla percezione personale, della propria bravura nell'essere sempre più agili a schivare qualsiasi cosa contenga o preveda sfruttamento animale – e su questo si potrebbe andare avanti all'infinito, senza mai trovare la luce in fondo al tunnel.
    Io in realtà non so quale sia la strada giusta… ma la strada giusta per arrivare dove? Cos'è la liberazione animale? Perché se si tratta del non avere più animali che vengono utilizzati per i più svariati scopi (tra cui il primo è l'alimentazione, è un fatto che mangiamo circa 3 volte al giorno, quindi non c'è da stupirsi se ci si concentra più su quell'aspetto) questo non implica la realizzazione di una società antispecista.
    Come immaginate una società antispecista? (Posto che nell'antispecismo, personalmente, non vedo necessariamente una soluzione a tutti i problemi, ma più che altro una nuova chiave di lettura del mondo)
    Il veganismo dovrebbe esserne UNA delle conseguenze logiche (essere vegani oggi è anticipazione, non siamo in una società antispecista e ancora una cosa non implica l'altra – ci sono vegani non antispecisti e ci sono antispecisti non vegani), ma viene usato come punto di partenza e fine ultimo nell'attivismo e quindi confuso con l'antispecismo stesso: del tipo che quando avrai eliminato fino all'ultimissimo conservante animale dalla tua vita allora sarai davvero antispecista. E nel frattempo il mondo va avanti uguale, come sempre…
    Riguardo l'origine dello specismo vi consiglio il libro "Al di là della natura. Gli animali, il capitale e la libertà" di Maurizi.
    E in generale, Leonardo Caffo mi ha dato molti spunti interessanti. Ci sono tante visioni diverse della questione animale (e non solo) e vanno esplorate. Siamo ancora ad uno stato pre-rivoluzionario secondo me.

  2. Ragazzi io credo che ci vuole un'altra strategia è visto che Essere Animali ha postato negli ultimi 10 anni cos'è cambiato gli allevamenti di polli sono aumentati del 8% tipo alla fine stanno diminuendo i maiali e bovini macellati ma aumentando pesci e polli, quindi non sta cambiando un cazzo letteralmente, ci vuole qualcosa di più radicale o estremista tipo un movimento come ha fatto Malcolm X, come dite voi il veganismo si sta basando troppo sul capitalismo che non sta cambiando un cazzo solo arricchendo multinazionali. Come ho visto la Findus che sta facendo hamburger vegetali non è una vittoria, ma solo un'altra azienda che si vuole prendere pure una fetta dai vegani di moda o dai vegani pigri.

  3. Illogicità fatta persona 2/2

    Ahimè, visti i tempi che corrono, sarebbe ingenuo pretendere di non capire il motivo per il quale alcuni soggetti desiderino così tanto promuovere i propri ideali, seppur privi di qualsiasi fondamento logico, è ormai risaputo che nell’era dei social media è più importante essere popolari  piuttosto che razionali, le opinioni hanno assunto lo stesso valore dei dati di fatto, ciò che conta veramente è chi pubblica, non più cosa viene pubblicato. Umberto Eco non avrebbe potuto esplicarlo in maniera migliore: ‘’(la piattaforma social) dà diritto di parola a legioni di imbecilli i quali prima parlavamo solo al bar dopo due bicchieri di rosso e quindi non danneggiavano la società’’. Parliamoci chiaro, i traguardi raggiunti dai Dottori che dall’alto dei loro vent’anni e poco più non ci pensano due volte a gettare fango su chiunque, non sono nemmeno lontanamente comparabili ai traguardi raggiunti dalle associazioni che tanto amano criticare in maniera tutt’altro che costruttiva. È un dato di fatto. Quindi invitiamoli questi saggi a riguardarsi il live che hanno pubblicato, invitiamoli a farlo poiché si spera che in tal modo possano rendersi conto di quanto siano incoerenti ed ignoranti, poiché dopo tutto lo affermano loro stessi che: ‘’è la cosa più naturale del mondo riconoscere i propri sbagli’’. E già che ci siamo invitiamoli ad ammettere che quando si tratta di capitalismo e sistema, questi anarchici modaioli, possiedono conoscenze pressoché insignificanti. Invitiamoli ad ammettere che ne parlano solo perché fa figo e fa sembrare loro colti agli occhi di chi è ancora più ignorante.

    Dicendo ciò non intendiamo dire che un’associazione debba essere esente da ogni critica, ciò che intendiamo dire è che se la critica posta non risulta esser altro che aria fritta, allora lo pseudo intellettuale il quale la pone non dovrebbe sorprendersi nell’eventualità in cui non ottenesse risposta, come non dovrebbe definire un’associazione dittatoriale esclusivamente perché viene bloccato dalla stessa su una piattaforma social. Ciò che dovrebbe fare piuttosto è riconoscere la propria incapacità nel sollevare una critica che possa tornare utile.

    I Dottori criticano anche la struttura gerarchica affermando che: ‘’limita fortemente la creatività e l’innovatività’’. Ci verrebbe da pensare che facciano tali affermazioni dall’alto delle loro esperienze professionali, o quanto meno sarebbe logico pensarlo poiché in tal caso significherebbe che abbiano avuto la possibilità di testare in prima persona la funzionalità di altri sistemi organizzativi, riscontrandone di conseguenza i benefici. Sarebbe logico pensarlo, dicevamo, se solo non avessero detto, nella stessa frase, che una struttura gerarchica limita fortemente la creatività e l’innovatività poiché: ‘’Ci sono anche degli studi su questo’’. Non avendo fornito alcuna informazione utile concernente tali studi, come per esempio l’entità o l’esperto che li ha svolti, dove e quali riscontri pratici hanno avuto all’interno della nostra società, per quanto ne possiamo sapere potrebbero esser stati Pinko Pallino e Marco Bianchi ad averli intrapresi, presso l’Università delle merendine situata nel mondo dei balocchi. Alla fine del video, tuttavia, lo stesso Dottore sembra dare ulteriori spiegazioni in merito: 

    ‘’questa frase (sono molto combattuta perché non saprei in che altro modo fare attivismo nel mio piccolo) dimostra un po’ il discorso della deresponsabilizzazione che abbiamo fatto prima no? Cioè una persona entra in questa organizzazione molto strutturata così e come dire il suo potere di fare qualcosa, cioè l’idea dell’iniziativa, l’idea della creatività è estremamente limitata no? Perché devi semplicemente rispettare delle direttive il che non ti rende un’attivista diciamo, cioè il che ti rende un’esecutrice ma ti rende limitata no, nel senso ti porta a trovarti spaesata nel momento in cui non hai una guida.’’

    A quanto pare un’organizzazione strutturata gerarchicamente e quindi che prevede l’ottemperanza di specifiche direttive, le quali vengono implementate in modo tale da fungere come guida, mina la creatività del singolo portandolo ad essere spaesato in assenza di una guida. Ci auguriamo che il Dottore sia consapevole della sua incredibile abilità nel contraddirsi con le sue stesse parole. Ci auguriamo anche che le persone comprendano che non sono le associazioni a dover essere ritenute responsabili della mancata creatività ed innovatività di un singolo, facendolo si pecca di pigrizia poiché al singolo non è mai stata privata la possibilità di intraprendere un percorso di ricerca personale volta a scoprire nuove e diverse forme di attivismo. 

    Dopo tali accuse, a rigor di logica, ci aspettiamo che i Dottori spruzzino creatività ed innovatività da tutti i pori nel momento in cui decidono, a fine video, di consigliare alcune forme di attivismo ai dubbiosi. Purtroppo, di creatività ed innovatività ne trasmettono veramente poca considerando che gli unici suggerimenti che son stati in grado di elargire generosamente rispecchiano forme di attivismo già esistenti e pressoché datate: stampare cartelli ed organizzare sit-in; stampare adesivi ed attaccarli su pubblicità speciste; organizzare campagne di pressione nel paesino locale dove, così all’improvviso da un giorno all’altro, come se fosse un viandante in peregrinaggio, ‘’arriva’’ l’allevamento intensivo. In tal modo, potete starne certi, l’allevamento intensivo se ne andrà e non aprirà né nel paesino, né ovunque. Se solo l’avessimo saputo prima noi attivisti, che per evitare l’apertura di un nuovo allevamento intensivo sarebbe bastato fare un po’ di pressione in quattro gatti. 

    Ora noi tutti andiamo a finanziarli i Dottori, che dopo aver aspramente criticato le associazioni ed i singoli i quali usufruiscono di Patreon per ricevere donazioni, hanno deciso di farlo anche loro. Andiamoli a finanziare i Dottori così, in nome della creatività e dell’innovatività, avranno la possibilità di continuare a fare sui social ciò che altri fanno già da anni. Andiamo a finanziare loro, i quali hanno un seguito pressoché inesistente e producono ben pochi risultati, e nel farlo denigriamo pure le organizzazioni di stampo internazionale, quelle che godono di un eco mediatico molto più grande e hanno la possibilità di sensibilizzare molte più persone.

    Di anarchici modaioli opinionisti, Dottori, non ne abbiamo alcun bisogno.

    Critica un po’ aspra la nostra, ma anche dovuta, poiché riteniamo giusto scrollare figurativamente certi soggetti nella speranza che si rendano conto di essere estremamente trasognati in una realtà chimerica la quale loro stessi hanno fabbricato.

    E per chiudere ci prendiamo due ultime libertà: la prima, quella di scomodare dal sonno eterno Hannah Arendt citandone il libro ‘’La banalità del male’’; la seconda, quella di invertirne l’ordine delle parole, poiché i Dottori in questo live non possono far altro che rappresentare il male della banalità.

  4. Illogicità fatta persona 1/2

    Tempo di lettura: 10 minuti

    ‘Capitalismo e liberazione animale, è ora di parlarne’.. che dire, è sorprendente come i Dottori, i quali del dialogo sono gli unici interlocutori, in quasi 90 minuti, non siano effettivamente stati in grado di parlarne, di capitalismo e liberazione animale, poiché la profondità alla quale i due si spingono nel trattare certe tematiche si palesa in frasi del genere ‘tuttiquesti soldi che vengono introdotti nel movimento vegan sono pericolosi, no?’, o peggio ‘cosa vuol dire tutti questi finanziamenti alle organizzazioni ai singoli attivisti che alla fine basano il loro attivismo sull’outreach e basta, sull’educare le persone, una tattica che diciamo presa così singolarmente ci sarebbe molto da dire, no? Distoglie l’attenzione completamente dall’aspetto sistemico del problema dello specismo’. Tralasciando l’imbarazzante incompetenza comunicativa ed incapacità nel strutturare ed articolare un discorso nella propria lingua nativa, ciò che ci sorprende è come i saccenti siano stati in grado, oseremmo dire in maniera superba, questo glie lo riconosciamo, di vomitare e rimescolare luoghi comuni per tutta la durata del video, coniando termini così su due piedi, parlando di tutto e parlando di niente, intraprendendo discorsi senza mai arrivare al nocciolo, ribadendo perpetuamente due o tre poveri e banali concetti, girando la ruota, comprando una vocale ed usufruendo di un vocabolario il quale nemmeno al ragazzetto in prima media farebbe invidia. Dopotutto saremmo ingenui nel credere che da un’ideologia del niente possa nascere qualcosa che non sia altro che niente.

    ‘Si siamo carichi, carichissimi’ affermano prima di intraprendere il tedioso e fastidioso scambio di vuote opinioni. Fortuna che lo erano, chissà cosa sarebbe successo se non lo fossero stati.

    Considerata l’irresolutezza dei due, ci prendiamo la libertà di dedurre che il fine, registrando il suddetto live, fosse quello di sollevare una critica costruttiva e quindi esortare gli ascoltatori a riflettere, a chiedersi prima ‘’che cosa voglio?’’ e porsi il famigerato obiettivo spesso nominato poi. Inutile affermare che i due hanno miseramente fallito nel loro intento, ‘’È un po’ di tempo che vogliamo parlare di un po’ di cose ma non l’abbiamo mai fatto’’ dicono, siamo d’accordo, non l’hanno ancora fatto, poiché l’unica domanda che sorge spontanea dopo aver ascoltato l’eterno dialogo è: ’ma sti Dottori, se lo sono posto questo benedetto obiettivo prima di rigurgitare banalità online, o piuttosto non si sono minimamente presi la bega di fermarsi a riflettere prima di pretendere, al netto della loro presunzione, di essere in grado di elargire conoscenza a destra e sinistra usufruendo di piattaforme web che, tra l’altro, sono di proprietà di aziende strutturate gerarchicamente?’. Penso si possa essere tutti d’accordo che da un soggetto il quale non si fa alcun scrupolo a sputare veleno sul sistema, sul capitalismo, sulla struttura gerarchica, ci si aspetti totale coerenza nel dire e nel fare, ci si aspetti che predichi bene e non razzoli male. A quanto pare non è così, poiché sono loro stessi a riconoscere il fatto di non poter mettere in pratica ciò di cui parlano non facendo altro che contraddirsi a vicenda: ‘’noi siamo qui a parlare di queste cose ma non ho la possibilità non posso neanche immaginare per ora di trovare un modo di campare in una maniera che sia effettivamente antisistemica.’’ Sembra tanto che i Dottori abbiano voglia di dar aria alla bocca, piuttosto che di porre critiche costruttive, probabilmente qualcuno dovrebbe insegnar loro che in tal modo si pecca di ingenuità, si è privi di credibilità, e ci si palesa in maniera eclatante come esempi da non emulare.

    Ci prendiamo maggiore libertà, quella di forzare leggermente la fantasia del lettore chiedendogli di immaginare quanto sarebbe divertente vedere i Dottori, i quali si improvvisano esperti antropologi, sociologi, psicologi, ed economisti, dibattere faccia a faccia con chi veramente nei rispettivi settori risulta esserne esperto, diventando tale dopo anni e anni di studio ed approfondimento. Quanto sarebbe divertente vederli arrampicarsi sugli specchi rigurgitando frasi sconclusionate e prive di senso, le quali non sono altro che la conseguenza di uno studio, se così osiamo chiamarlo, estremamente superficiale. Sarebbe sicuramente uno spettacolo breve ma intenso. Per intenderci, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Qualcuno spieghi loro che non è infilando paroloni qua e la all’interno di una frase priva di ogni logica che si diventa esperti di una disciplina. Qualcuno spieghi loro che non è dicendo ‘’ci sono anche degli studi su questo’’ che si appare credibili o tanto meno dotti. Qualcuno spieghi loro che aver letto un paio di libri o aver fatto una banale e veloce ricerca su wikipedia non è sufficiente per potersi considerare acculturati. Qualcuno spieghi loro il significato del termine umiltà. Qualcuno spieghi loro che affinché un discorso possa avere dei risvolti pratici, non è sufficiente ribadire lo stesso concetto all’infinito ogni volta utilizzando parole leggermente diverse, poiché questo hanno fatto. Ascoltando il live è facile perdere il conto di quante volte si afferma, ad esempio, che affinché la liberazione animale avvenga è necessario comprendere l’origine dello specismo e le dinamiche che lo hanno creato agendo poi di conseguenza, ma di questa origine e di queste dinamiche non se n’è mai parlato:

    ‘’Cioè secondo me comunque ti devi un attimo prendere un secondo per chiederti per cosa lo stai facendo, nel senso qual è il tuo obiettivo, perché bisogna partire da questo perché se no senza un obiettivo allora facciamo le cose a caso, che ci piacciono di più però senza un obiettivo non si può essere efficaci. Questa è una cosa che ogni attivista dovrebbe fare ok? E che purtroppo non viene un attimo, non viene neanche, non è una cosa che viene sollecitata a fare no? Molto spesso nei gruppi di attivismo che, cerchiamo di definire un attimo l’obiettivo, qual è l’obiettivo? La liberazione animale, ok. Come ci arriviamo? Cerchiamo di capire qual è l’origine, che cosa ha messo gli animali in quella posizione, che cosa ha creato lo specismo. Per forza di cosa per andare a capire che cosa ha creato, quali dinamiche hanno creato questa situazione almeno un attimo ti devi, devi un attimo riflettere no? E guardare indietro e cercare di capire le cose, dopo quello puoi agire di conseguenza in base a ciò che ritieni giusto fare rispetto all’obiettivo che ti poni ok? Al problema che hai riscontato e a cui vuole, a cui vuoi diciamo, che vuoi risolvere.

    Perché quello che ho notato io sempre parlando nella mia esperienza è che, e penso sia l’esperienza di molte altre persone, che ci si butta al 100% no? Dentro un qualcosa e però non si ha bene l’obiettivo in mente perché diciamo dai troppo spazio a, diciamo dai troppo spazio o comunque ti affidi troppo alle persone che tu diciamo pensi, o che tipo comunque ti si sono messe davanti e quindi pensi che se loro fanno così allora questa è la cosa giusta no? Questa è la strada da seguire.’’

    Talmente inconcludente, astratto e banale che un discorso del genere non solo non pone risposta ad alcun dubbio, ma fa venire anche il capogiro, John Doe direbbe: ‘’mi faceva male la testa per la sua banalità’’. Osiamo precisare che tale discorso non è un caso, ogni tematica trattata dai Dottori viene argomentata in tal maniera. Non c’è nemmeno bisogno di credere a priori a ciò che stiamo scrivendo, basterebbe avere un po’ di coraggio ed essere disposti a sprecare 90 minuti del proprio tempo guardando il live.

  5. Penso che ci sia solo da elogiare, tra gli altri pregi quali il metterci la faccia, la vostra capacità e volontà di approfondire ogni tematica senza mai accontentarvi, senza mai rimanere in posizioni stagnanti. Questo per dire che non si apprende soltanto dai contenuti che producete, ma anche dal modo in cui fate quello che fate e dagli intenti che dimostrate di avere.

    Grazie!

  6. Parte 2

    È illogico rispondere ad una critica accusando chi l’ha sollevata di non conoscere le iniziative delle quali non può essere a conoscenza. Se volete apparire come gli anarchici che lottano contro il sistema e l’unica cosa che mostrate al vostro pubblico sono iniziative che il sistema lo supportano cosa vi aspettate? A doversi prendere la bega di curare la vostra immagine siete voi, mica io. Siete voi che decidete come apparire, non vi costringe mica nessuno ad intraprendere certi discorsi. Se non vi dimostrate coerenti è ovvio che qualcuno ponga una critica.

    Dalle vostre parole si evince che qualsiasi organizzazione riceva fondi da un donatore sia capitalista e patrocini il sistema il quale ha messo gli animali nella situazione in cui sono. In sostanza sono da denigrare. Di organizzazioni a stampo internazionale che ricevono fondi ne esistono diverse. Questi sono i motivi per i quali la mia frase ("Andiamo a finanziare loro, i quali hanno un seguito pressoché inesistente e producono ben pochi risultati, e nel farlo denigriamo pure le organizzazioni di stampo internazionale, quelle che godono di un eco mediatico molto più grande e hanno la possibilità di sensibilizzare molte più persone”) non si riferiva esclusivamente ad AV. Mi sono semplicemente limitato a ribadire ciò che avete affermato voi stessi. Evidentemente un’altra dimostrazione di quanto desideriate associare ad ogni costo le parole ad un volto o ad un collettivo.

    Affermare che AV non sia efficace poiché lo specismo ‘’è ancora presente in modo capillare all’interno della società’’, la stessa che ‘’uccide i non umani ad una portata mai vista prima’’ è illogico. Voi stessi riconoscete che ci sono altri fattori da tenere in considerazione nell’analizzare la crescita della domanda dei prodotti animali, di conseguenza non significa che nonostante quest’ultima sia aumentata negli ultimi 4 anni AV non sia stata efficace. Se seguissimo questa logica allora potremmo tranquillamente affermare che nessun traguardo sia mai stato raggiunto e che nessuna organizzazione sia mai stata efficace. L’efficacia di un’organizzazione deve essere misurata entro il campo d’azione della stessa. L’obiettivo di AV è quello di mostrare senza filtri una verità volutamente celata e nel farlo cerca di responsabilizzare le persone offrendo loro consigli utili e pratici su come cambiare le proprie abitudini. L’obiettivo di AV è quello di porre il problema sotto gli occhi di più persone possibili. Grazie a tale organizzazione al giorno d’oggi sono presenti collettivi sparsi in tutto il mondo disposti a scendere in strada per mostrare la realtà degli allevamenti e dei mattatoi. Questo è un traguardo. È AV in grado di porre fine a questo genocidio contando solo ed esclusivamente sulle proprie forze? No. Nessuna associazione né singolo è in grado di farlo. È una lotta da affrontare su più fronti.

    Ed eccomi qua, a parlare del tema che sicuramente mi preme di più esporre: come nel creare una raccolta fondi su Patreon siate stati in grado di deificare la vostra incoerenza.

    ‘’Il motivo per il quale abbiamo deciso di aprire un account Patreon è quello di dare l’opportunità a coloro che vogliono supportare il nostro progetto, perché ne condividono i valori e la visione, la possibilità di farlo.’’ 

    Che dire, buongiorno. Il cielo è blu e d’autunno alcuni alberi perdono le foglie. Tralasciando l’ovvietà, mi prendo la libertà di pensare che probabilmente il vostro intento fosse quello di insinuare che ci siano figure le quali lo facciano per arricchirsi e fare la bella vita sorseggiando bollicine in un resort di lusso. Nel caso in cui disponeste di prove inconfutabili grazie alle quali poter esporre tali figure pubblicatele, così noi tutti possiamo smettere di finanziarle. Che siano prove valide però, o almeno ragionamenti logici con tanto di premessa e conclusione, non supposizioni senza capo né coda. Attendiamo con trepidazione.

    ‘’Abbiamo appositamente deciso di non creare una situazione dove chi non ha la possibilità di supportarci economicamente allora non accede parte del nostro lavoro proprio perché non vogliamo replicare quelle stesse dinamiche oppressive e classiste che il nemico produce.’’

    In che modo precisamente avete deciso di creare tale situazione evitando di replicare le dinamiche oppressive e classiste del ‘’nemico’’? Offrendo l’accesso al vostro gruppo Telegram solo ed esclusivamente ai membri Patreon, oppure organizzando la vostra raccolta fondi a livelli, ove chi paga di più dispone di accesso prioritario ai vostri contenuti? Alla faccia di voler andare contro il capitalismo e non essere classisti. Sgancia più danaro ed in cambio otterrai qualcosa in più rispetto a chi il danaro se lo tiene stretto nella saccoccia. Questo è il messaggio che veicolate. 

    Se i simpatizzanti di cui parlavo prima evitassero di difendervi a spada tratta mostrando solidarietà a prescindere, e se fossero in grado di farvi notare l’incoerenza di alcuni vostri comportamenti magari potreste pure contare su di loro. Vedete a cosa serve l’anonimato? A far sì che le relazioni interpersonali non influenzino il giudizio. Solo uno stolto proverebbe piacere nell’essere circondato esclusivamente da persone le quali non mettono mai in dubbio il suo operato. Tali soggetti dovrebbero evitare di bollare ogni manifestazione di dissenso ed argomento contrario come evento violento ed immorale. I paladini del bene che si rinchiudono nella propria bolla di interessi, di notizie e di opinioni ritagliate su loro misura e che pretendono di ridurre la verità a Uno sono pericolosi in quanto dimostrano intransigenza e ridotta elasticità mentale. Se evitassimo di prenderci la libertà di infrangere leggermente la vulnerabilità psicologica di chi ha deciso di propria iniziativa di mettersi in gioco giungeremmo al punto tale ove ci sarebbe impedito mettere in discussione l’igienismo morale predicato da alcuni presunti guru i quali, per dirla tutta, non mi sorprenderebbe se appena svegli di primo mattino si posizionassero dinanzi al proprio riflesso pronunciando le seguenti parole: ‘’specchio specchio delle mia brame, chi è il più intersezionale (o dovrei dire intersezionalu?) del reame?’’. Evitiamo di postulare l’esistenza di una verità assoluta intorno a cui mettere d’accordo 7 miliardi di persone. Una verità assoluta per 7 miliardi di persone non è altro che un’apologia al totalitarismo.

    Detto questo vi dico che è stato un piacere avervi dato l’opportunità di chiarire in modo migliore alcune cose e mi auguro che smettiate di essere dell’idea che rispondere ad una critica significhi ‘’perdere’’ tempo.

  7. Parte 1

    Ci tengo ad esordire offrendo una precisazione: per quanto possa sembrare palese Max Clide non è un collettivo né un rappresentante di una specifica organizzazione, semplicemente un singolo che ha deciso di mantenere l’anonimato poiché è dell’idea che, così facendo, il contenuto della critica assuma il valore che merita.

    Ciò che conta è esclusivamente il significato delle mie parole le quali, in tale circostanza, non necessitano di un volto. Il mio primo commento non è né paternalismo né linciaggio come alcuni vostri simpatizzanti tendono a definire, semplicemente una provocazione carica d’ironia e volutamente pepata. Se non l’avessi resa tale probabilmente non avrebbe avuto l’efficacia che desideravo avesse. 

    Noto con dispiacere che seppur abbia deciso di mantenere l’anonimato con l’intento di veicolare la vostra attenzione esclusivamente sul contenuto del commento, la vostra bramosia nell’associare le parole ad un’identità abbia avuto la meglio, sollecitandovi a giungere ad una conclusione errata. Come già esplicato nel primo commento viviamo in un'epoca ove la stragrande maggioranza non desidera altro che esporsi pubblicamente, mettendo in risalto l’immagine di sé costruita con tanta cura ed estrema attenzione nel mostrare esclusivamente ciò che desidera. Che voi poi decidiate di etichettare chiunque non ci metta la faccia un ‘cagasotto’ onestamente non mi interessa poiché leggendo la vostra risposta mi rendo conto di aver ottenuto ciò che desideravo ottenere.

    Essendo purtroppo ogni piattaforma social una giungla popolata da soggetti dotati di ridotte abilità cognitive, è dovere di chi desidera apparire come una persona pubblica assumersi la responsabilità delle informazioni che prolifera, e soprattutto di come lo fa. Nel video in questione le informazioni sono state veicolate in maniera tutt’altro che professionale. Sono state sollevate accuse tramite supposizioni sconclusionate e nel fare ciò si rischia che gli ascoltatori si creino una realtà tutta loro, spesso e volentieri a sé stante e priva di ogni veridicità. Poco importa se avete dimostrato umiltà intraprendendo altre iniziative, in questo caso non l’avete fatto ed è giusto che qualcuno ve l’abbia fatto notare. Ciò che palesa la vostra presunzione è il fatto che voi stessi affermiate di non essere in grado di argomentare certe tematiche ma vi ostiniate comunque a farlo.
    Nel caso in cui si decidesse di sollevare un’accusa all’ascoltatore dovrebbe esser offerta una narrazione precisa ed oggettiva dei fatti, usufruendo delle proprie conoscenze per formulare una premessa valida, giungendo di conseguenza ad una conclusione la quale dovrebbe stimolare il singolo a pensare. Voi non avete fatto altro che formulare frasi sconclusionate con lo scopo di sollevare dubbi concernenti alcune organizzazioni poiché finanziate da donatori e quindi apparentemente capitaliste. Per risultare credibili è necessario prendersi la bega di essere disposti a cogliere le varie sfumature che caratterizzano le cose. Evitiamo di fare i pigri ed osservare il mondo in bianco e nero non aspettando altro che far riemergere le solite vecchie e pesanti accuse perennemente giacenti sotto il pelo dell’acqua.

    Se uno degli obiettivi dell’episodio era quello di offrire delucidazioni sulle rivelazioni esposte nel video pubblicato dai fondatori di AV, perché non avete fatto alcun riferimento a ciò che in quel video è stato detto limitandovi semplicemente ad accennarne l’esistenza? In tal caso avreste dovuto in primis esplicare in maniera chiara e concisa come si sono rapportati tra loro i vari soggetti dei quali si parla in quel video: i fondatori di AV, il donatore, Joey Carbstrong, Million Dollar Vegan etc. Successivamente, dopo aver reso gli ascoltatori consapevoli di ciò che è accaduto, avreste potuto offrire degli spunti di riflessione. Invece vi siete limitati ad offrire frasi banali come quelle che ho ho già citato nel commento precedente.

    Non è un crimine essere ignoranti in certi campi, chiunque lo è. Piuttosto è deleterio ostinarsi a voler esprimere la propria opinione laddove sappiamo che la stessa non può essere altro che un commento superficiale utile a nessuno.

    Onestamente non penso di essere nella posizione tale da potervi scusare poiché le conseguenze della vostra incoerenza non ricadono su di me. Non è la mia credibilità ad esser messa a rischio, bensì la vostra.

    Perché una persona dovrebbe emulare due ragazzi di 24 e 26 anni che ‘’non sono in grado di vivere al 100% in modo coerente con i discorsi che portano avanti’’? Solo un ingenuo lo farebbe.

    Perché se uno dei vostri obiettivi era quello di esortare le persone a non supportare più qualsiasi organizzazione strutturata gerarchicamente non avete parlato del sistema organizzativo orizzontale che avete ideato? In tal maniera avreste offerto una soluzione pratica. Perché sollevate un’accusa senza poi offrire una soluzione? Un ascoltatore non può che rimanere con i piedi per aria in tale circostanza.

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