Cosa mangio in un giorno: DANTE ALIGHIERI | #dantedì #storia #medioevo

📍 VIDEO #3 RICETTE MEDIEVALI che mangiamo ancora oggi
👉🏻 https://youtu.be/tCxHZ3jKSl0?si=pdR-SJG2o0rn5bcE />
1️⃣ Contrariamente a quanto qualcuno pensi in merito a voci messe in giro da chicchessia, non ci sono prove che Dante fosse vegetariano. Ciò che è certo in base alla sua produzione letteraria, è che il cibo e la cucina non fossero tra i cardini della sua esistenza, cosa che invece vale per altri autori.

2️⃣ Ci parla spesso del cibo, ma utilizzandolo come allegoria e in alcune occasioni come nell’Inferno e nel Purgatorio come mezzo punitivo secondo il principio del contrappasso.<br />La gola è uno dei peccati capitali seco do il cristianesimo e Dante non risparmia colpi ai dannati accusati di ciò.

3️⃣ Chiama l’olio “liquor d’ulivi” al canto XXI del Paradiso.
In questo passo incontra san Pier Damiani e Dante ci parla dell’osservanza alimentare del digiuno e menziona l’olio come condimento leggero ed essendo vegetale anche adatto ai periodi di penitenza.
Il discorso è inserito nel contesto del rimprovero del santo in merito al lusso sfrenato e mondano dei prelati.

4️⃣ Le famose anguille del lago di Bolsena sono trattate al canto XXIV del Purgatorio insieme al vino vernaccia.
Papa Martino e i suoi contemporanei sostenevano fossero le migliori anguille possibili.
Le mangiava arrostire dopo la marinatura nella vernaccia ma la sua ricetta più famosa prevede una certa complessità che le rende una vera prelibatezza medievale.
La ricetta completa prevede che si mettessero a marinare nella vernaccia, poi venissero sfilettate, battute e rese una poltiglia alla quale poi venivano aggiunte uova e formaggio, oltre altre spezie e insaporitori vari. La pastello così realizzata serviva per realizzare delle gustose frittelle.

5️⃣ Cacciaguida degli Elisei (Elisei Alighieri) è il trisavolo di Dante Alighieri, nell’immagine presente nel video è abbigliato da crociato perché lo era e morì in Palestina nel XII secolo (più o meno nel 1148) in occasione della seconda Crociata.

6️⃣ Leggermente più acidulo di altri tipi di pane per la presenza di lievito naturale, quello toscano è detto “sciocco” in quanto privo di sale nell’impasto.
Chi lo conosce ricorderà la sua consistenza particolare e l’alveolatura piccola e molto ravvicinata.
L’assenza di sale sembra proprio essere una questione economica con delle radici molto profonde nel passato. Come è stato detto nel video nel Medioevo si moltiplicano i forni e quindi anche le tipologie di pane e le ricette ma tutti hanno in comune farina, lievito, acqua e sale: l’oro bianco che viene dal mare.
Firenze non affaccia sul mare, doveva quindi contrattare con altre città costiere che monopolizzavano il sale e le saline.
Pisa, che aveva lo sbocco a mare, aveva aumentato le tasse per il sale e Firenze che stava avendo delle forti diatribe commerciali con questa potenza, decise che potesse benissimo farne a meno!
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Buon lunedi e arrivederci al prossimo video

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