Sui topi funziona – Veganismo Logico live con Alfredo Meschi

In questa puntata del podcast facciamo una riflessione sull’attuale paradigma medico, esploriamo le possibilità per uscire da una visione specista della medicina e della salute.

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7 Risposte a “Sui topi funziona – Veganismo Logico live con Alfredo Meschi”

  1. Complimenti ad Alfredo Meschi. Perché per esprimere panoramiche su temi così ampi senza perdere il filo e mantenendo semplicità espositiva occorre un prerequisito irrinunciabile: avere compreso quegli argomenti molto bene.

    Avete osato molto mettendo in relazione insiemistica due tabù giganteschi della contemporaneità:
    – il mancato rispetto degli altri animali
    – il mancato rispetto di noi stessi e della nostra autonomia di giudizio (direi quasi 'autostima') quando l'argomento è 'la medicina'

    Oltre a ribadire le mie osservazioni (fatte nel video precedente) sulla relazione causale tra la violenta compressione della libertà di cura (e di vivere) con cui lo scientismo ci opprime tutti oggi e lo storico sfruttamento degli altri animali; vorrei inserire due elementi:

    1 – Il fatto storico. La sostituzione delle religioni classiche con lo scientismo (che è parodia della Scienza) in tutto il 20° secolo e questo primo scorcio di 21°.
    La medicina è l'araldo del nuovo scientismo (che nel primo novecento ha invece avuto locomotive più ingenue, come la meccanizzazione e la cibernetica), ed è fondamentale metterne sotto scacco i postulati (spacciati per assiomi). Cosa fatta da grandi pensatori come Illich, o da grandi 'operatori' come G. Azzolina.
    La sua indiscutibilità è resa così marcata da un alleato essenziale; che non ha nessuna altra disciplina 'scientifica': la paura.
    E' sulla 'paura di morire' che si fonda l'acritica accettazione. E' la paura di morire che
    – ti fa firmare un 'consenso informato' in cui non sei informato di nulla; quando riguarda te
    – a maggior ragione ti fa firmare un consenso informato acritico, quando sacrifichi gli altri.

    2- la potenza del marketing. Il marketing è lo strumento più potente del 20 secolo. Ed il suo scopo, perfettamente raggiunto, è il bypassare il lobo frontale.
    Il lobo frontale della corteccia è (delle 3) l'area del cervello dedicata al ragionamento complesso, alla verifica.
    Esso potrebbe smontare qualunque menzogna. Da "meglio un topo o tuo figlio?", ad una menzogna visiva (non è detto che se la telecamera si allontana, il film sia finito).
    Ma il marketing ha scoperto qualcosa: quando le emozioni innescate in noi sono 'paura', 'salvezza' e 'possibilità di riprodurci', il lobo frontale viene 'saltato' e le decisioni sono prese dal tronco encefalico. Il vaglio razionale 'salta'.
    Ora non è un caso se tutte le campagne menzognere (da "dona a Telethon, sconfiggi le malattie rare", sino a "credi ai numeri dei 'morti' e 'contagiati' che mostra la tv") siano costruite
    – giocando con i due elementi: "prima ti spavento oltre misura e poi ti offro una finta endorfinica rassicurazione"
    – con gli stessi elementi di cornice che i preti da millenni conoscono: voci impostate, divisa (camice bianco o giacca e cravatta), toni assertivi.

    Questi, a mio avviso, sono gli elementi decisivi che vanno conosciuti se vogliamo affrontare il mostro del positivismo vivisettorio. Che, rispetto ad altre aree di sfruttamento degli altri (caccia, circhi, allevamento,distruzione degli ecosistemi) ha una peculiarità: pur non essendo (palesemente) una pratica scientifica, ha purtroppo talvolta margini di (meschina) utilità.

  2. Ragazzi, bravi come sempre, bella intervista.
    Mi permetto di fare solo due critiche:
    1. l'audio era un po' basso
    2. la piccola deriva ateista sulla resurrezione di Cristo. Quello è chiaramente un simbolo. Ovviamente chi lo prende in modo letterale non ci ha capito niente, ma per criticare la Chiesa e il suo operato di manipolatore sociale è più fruttuoso fare esempi come quello del Papa che non si ribella contro la chiusura delle chiese e il blocco delle messe. Della serie: ma come, la fede non salva l'anima delle persone? Non permette i miracoli? E anche se si muore, a chi è giusto non spetta il regno dei cieli? Ecco, queste sono critiche, a mio modo di vedere, che evidenziano maggiormente l'ipocrisia della Chiesa, del Papa e della maggior parte dei fedeli (fideisti sarebbe il caso di chiamarli, appunto).

  3. Discussione molto interessante ragazzi, davvero. Vorrei però fare delle considerazioni su alcune cose che sono state dette, non da voi quando da Alfredo. Premetto innanzitutto che sono d'accordissimo su tutto quello da voi detto che riguarda il capitalismo, la società odierna e il rifiuto dell'animalità dell'uomo, e riconosco Alfredo come una persona certamente di cultura e mi sono anche accorto che deve aver sicuramente fatto un percorso particolare, come l'ho fatto anch'io. Dopodiché vorrei fare delle considerazioni su questi tre punti del discorso:
    -il caso del Dottor Lanka
    -le crepe nel dogma del pensiero unico
    -l'impostazione logica di alcune delle affermazioni di Alfredo
    Comincio innanzitutto con il primo punto, intanto devo fare a voi Albo e Gabry i complimenti perché non vi siete sbilanciati sull'esprimere pareri o commenti su qualcosa di cui non eravate a conoscenza o di cui avevate una conoscenza sommaria, evitando di cadere negli errori logici che spesso fate giustamente notare nei vostri video, ma ora vado al sodo,
    è testimoniato da più articoli di più di una fonte autorevolissima che Lanka perse la causa, nonché testimoniato dagli stessi verbali giudiziari. Mi spiego meglio, ecco cosa successe: il dottor Lanka dopo aver lanciato la sua sfida fu testimone di tutto il processo giudiziario, che tuttavia dette ragione allo scienziato che aveva portato gli studi e sentenziò che Lanka doveva essere obbligato a pagare. Lanka non pagò, e non accettando quello che era successo fu lui a fare ricorso alla Cassazione, non l'altro scienziato. La Cassazione poi decretò che lo scienziato che si oppose a Lanka aveva ancora una volta ragione, ma decretò che Lanka non era obbligato a pagare per un cavillo giudiziario. Fu poi Lanka a spargere la voce della sua presunta vittoria, che tuttavia era avvenuta soltanto dal lato pecuniario e non scientifico. Non sono io a dirlo, ma sono diversi articoli e i verbali stessi, che se volete posso recuperare ed allegarvi. Quindi a chiunque vedrà questo video ed anche ad Alfredo consiglio di informarsi prima di divulgare questo esempio.
    Ora passo alla discussione del secondo punto, ossia le crepe nel dogma del pensiero unico. Alfredo indica come crepe in questo dogma le affermazioni degli autori dei due libri da lui indicati, che però, essendo affermazioni, non sono corredate da nessun dato scientifico. Mi spiego meglio: gli incompetenti esistono anche fra i laureati e all'interno dello stesso ambiente scientifico, così come in ogni altro aspetto di specializzazione umano. Se una persona, anche all'interno del panorama scientifico stesso, fa una semplice affermazione, non apre nessuna crepa all'interno del mondo scientifico, a meno che non corredi la sua affermazione con dati considerati scientificamente attendibili, e che quindi portano un vero e proprio ridiscutere di determinati dogmi. Un astronomo potrebbe anche alzarsi una mattina e dire "la terra è quadrata", ma non aprirebbe nessuna crepa all'interno degli assiomi dell'astronomia. Per quello che invece riguarda degli studi, il discorso è diverso. Gli studi e il metodo della dottoressa Kousmine mirano alla prevenzione delle patologie, non alla loro cura o a una guarigione, perché se mirassero a una guarigione ci dovrebbe essere prima uno stato patologico avanzato, che renderebbe quindi necessario un trattamento speciale che miri alla guarigione. Io sono il primo che dice che il rapporto mente-corpo e l'alimentazione sono la prima linea per la prevenzione delle malattie insieme allo stile di vita, e lo dico per il percorso, sia di studi che non, che sto percorrendo e ho percorso in prima persona. Per cui a mio parere associare alla prevenzione di una patologia un'affermazione come "tot malattia non è inguaribile" denota un travisamento dello scopo e degli intenti dello studio che poi si riporta. Per non contare poi il fatto che il titolo di un libro è la prima cosa che permette una diffusione dello stesso, e quindi deve rispondere esclusivamente alla necessità di essere accattivante o di incuriosire, necessità alla quale invece non rispondono postulati o assiomi scientifici.
    Riguardo al punto tre, mi voglio esprimere in modo assolutamente non provocatorio o denigratorio, perché non è quello il mio intento, ma l'impostazione di alcune affermazioni Alfredo secondo le quali ognuno è libero di non credere a ciò che viene detto dal mondo scientifico (che per carità è una libertà del tutto valida) cozza con il suo continuo ricorrere a presunte evidenze del mondo scientifico per avvalorare le sue tesi. Per farla molto semplice, è come se un biologo dicesse che ha le prove scientifiche che la biologia non permette di ottenere prove scientifiche, e le sue prove sono dettate dalla biologia, capite che è un paradosso, o comunque non si può dire che una persona non crede alle affermazioni del mondo scientifico portando come prove affermazioni del mondo scientifico.
    Per quello che riguarda le competenze invece, come voi avete giustamente sottolineato, è sbagliato mettere su piani diversi le affermazioni di due partecipanti a una discussione semplicemente sulla base delle competenze scientifiche, ma perché non si sta portando avanti una discussione scientifica e premettendo che non ci sono argomentazioni a favore di nessuna delle due affermazioni. Nel caso invece si stia discutendo in maniera scientifica, e quindi si stia dicendo qualcosa che deve essere scientificamente dimostrabile, è necessario considerare le competenze degli interlocutori, senza tuttavia eclissare del tutto una delle due affermazioni, discutendo in maniera pacata e civile e facendo notare come esistano delle prove che dimostrano il contrario di quello che uno dei due partecipanti sta affermando, in poche parole portare delle argomentazioni. Dopotutto è quello che fate anche voi nel vostro canale, oltre alla divulgazione smontate tutta una serie di pensieri ed affermazioni perché fatte senza argomentazioni o cognizione di causa, pertanto voi siete i primi ad argomentare le vostre affermazioni e discutere della validità degli argomenti portati in una discussione. Perciò se una persona senza alcune competenze di astronomia afferma che "la terra è piatta" e vuole farla passare come verità inconfutabile, si dovrebbe innanzitutto far notare come le competenze che ha non siano sufficienti per permettergli di dire la verità, ovviamente in maniera pacata e civile, e devo ammettere che non tutti nella comunità scientifica lo fanno garbatamente, ma va comunque fatto, altrimenti si va a generare soltanto ignoranza. E non sto parlando di diritto di parola, si badi bene, ma di semplice validità di una affermazione in relazione a quello che è dimostrabile con atti pratici. La libertà di espressione è innegabile, ma non esiste dall'altro lato la libertà di spacciare tutto quello che si dice per verità, altrimenti si sfocerebbe irrimediabilmente nell'anarchia e nell'autodistruzione.
    Ancora complimenti per il lavoro che fate e complimenti per il video e per il vostro atteggiamento corretto, se volete sono disponibile per discussioni o chiarimenti in merito a qualunque siano le mie affermazioni. Continuate così!

  4. Bro io sono uno che si mangia carne ma sono dell'opinione che gli animali non si devono mangiare né appena nati ne quando sono nel fiore della giovinezza ma quando stanno x morire gli americani fanno veramente schifo gli animali non sono oggetti e ne cose Sensa anima perché gli animali soffrono come noi e de giusto rispettarli

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